Zimbabwe ed oltre

Intervista a Mark Byler, medico missionario e direttore sanitario dell’ospedale di Sanyati apparsa sull'edizione online di Riforma del 18 marzo 2015 www.riforma.it

SANYATI (ZIMBABWE), 18 marzo 2015 - A nove anni dall’inizio dell’impegno delle chiese battiste italiane in favore dell’Ospedale battista di Sanyati, nel distretto rurale di Gokwe in Zimbabwe, abbiamo rivolto alcune domande al medico missionario e direttore sanitario Mark Byler.

Dr Byler, da quanto tempo svolge il suo lavoro di medico nell’Ospedale di Sanyati in Zimbabwe?

Venni per la prima volta a Sanyati nel 1989. Vi lavorai per sette mesi per sostituire alcuni medici missionari che erano tornati per un periodo negli Stati Uniti. Poi ci ritornai ancora nel 1995-96 con mia moglie ed entrambi lavorammo qui per cinque mesi. Poi di nuovo per alcuni mesi nel 2000 e nel 2003. Poi nel 2004 tutti i medici diedero le dimissioni e così nell’agosto del 2004 con tutta la famiglia mi son trasferito e da allora sono rimasto a lavorare a tempio pieno in quest’ospedale.

Ci può dire quanti pazienti usufruiscono di questo presidio sanitario ogni anno, quanto personale vi è impiegato e quanti medici vi lavorano?

Pubblichiamo una lettera di Anna Maffei, Coordinatrice del Progetto Zimbabwe dell'UCEBI.

FIRENZE, 31 dicembre 2014 -

A tutti i sostenitori e sostenitrici del progetto “Una vita Un dono”
Adozioni a distanza di orfani zimbabwani

Carissimi sorelle, fratelli, amici e amiche che avete scelto di sostenere uno o più bambini e bambine zimbabwani, vorrei dedicare a voi un po' del tempo di questo ultimo giorno del 2014 per dirvi grazie!

Questo è stato un anno difficile per moltissime persone e anche nel caso in cui la nostra situazione personale e familiare non sia sostanzialmente cambiata, tutto noi abbiamo certo risentito della cupa atmosfera di sfiducia nel presente e  nel futuro che caratterizza il nostro tempo.

Pubblichiamo un articolo tratto da Redattore Sociale sulla grave siccità che sta colpendo lo Zimbabwe. A fronte della situazione delineata nell’articolo riportato, che è soltanto un aspetto contingente di una situazione di povertà estrema e ormai endemica in Zimbabwe, l’UCEBI da 9 anni sostiene un programma di aiuti alla popolazione zimbabwana attraverso un programma di adozioni a distanza di 320 orfani, attraverso aiuti ad un ospedale e a 6 ambulatori rurali nelle zone più isolate del paese, attraverso lo scavo di pozzi ed altri interventi umanitari. Recentemente l’UCEBI è impegnata per la costruzione di un laboratorio di sartoria che alla fine potrà essere fonte di lavoro e di reddito per molte famiglie della periferia degradata della capitale Harare.

La scarsità di piogge ha aggravato le responsabilità della cattiva amministrazione e l’economia in declino. Secondo l’Onu 2,2 milioni di persone hanno bisogno di cibo, ma per il governo sono cifre gonfiate. La situazione dovrebbe migliorare col prossimo raccolto

ROMA, 16 dicembre 2013 - La sfida che fu raccolta dalle chiese battiste in Italia e da molti amici e amiche delle nostre piccole comunità di fede sette anni fa continua a coinvolgerci anche oggi. Si tratta del programma di amicizia e di solidarietà che ci lega al popolo dello Zimbabwe.

Dal 2006 abbiamo imparato a conoscere questa terra bellissima e questo popolo deprivato e avvilito dalla povertà, dal malgoverno e dalla pandemia dell’Aids. Con il pensiero e la preghiera abbiamo trepidato, pianto ma anche cantato e ballato alla gloria di Dio insieme alle comunità di fede di quelle terre lontane, abbiamo imparato con loro a declinare la speranza in situazioni difficilissime, abbiamo coinvolto altri anche al di fuori delle nostre chiese a partecipare a qualcuno dei progetti di riscatto che provavamo a sostenere.

ROMA, 22 novembre 2012 - Pubblichiamo l'introduzione alla nuova pubblicazione sulle iniziative di diaconia che l'Ucebi conduce nello Zimbabwe insieme all'unione battista locale (Baptist Convention of Zimbabwe).

Dovremmo avere la sfrontatezza di guardare in avanti, attraverso l’oscurità, per credere di più nelle stelle che nella notte” (E. Drewermann). Ecco di cosa si nutre la
solidarietà: di sfrontatezza. Nessuno sarebbe solidale se non fosse anche sfrontato. Audace fino al punto di osare oltre l’oscurità della disuguaglianza. Osare è un verbo
straordinario. Significa tendere verso qualcuno. Non restare prigionieri di se stessi, delle proprie ansie, dei propri timori, del proprio egoismo.
Ma essere sfrontati significa anche arrossire dalla vergogna. È un sentimento nobile vergognarsi se lo si fa per pudore contro l’ingiustizia. Disuguaglianza+ingiustizia=razzismo. Il razzismo è l’ideologia di chi ritiene che sia giusto che il mondo sia diviso tra chi vive e chi sopravvive. Che sia giusta
l’ingiustizia. Contro tutto questo è necessaria la sfrontatezza di chi osa guardare avanti. Oltre i confini dentro i quali noi chiudiamo i nostri interessi. Significa vergognarsi di essere povero nella propria ricchezza di fronte alla ricchezza di chi è povero. La solidarietà è una grande finestra che quando è aperta lascia entrare la luce nelle case delle nostre vite e delle nostre chiese. E non saprei usare altra parola per riassumere l’esperienza della partnership con le chiese battiste dello Zimbabwe se non la parola:  solidarietà.

ROMA, 7 maggio 2012 - Cari sostenitori e care sostenitrici,  siamo lieti di comunicarvi che è stato aperto un conto corrente postale dedicato esclusivamente al Progetto Zimbabwe. D'ora in poi i versamenti con bollettino di conto corrente postale destinati al progetto "Una vita, un dono" e agli altri progetti Zimbabwe vanno effettuati sul:

Conto corrente postale n. 001005913452 intestato a: Ente Patrimoniale dell'U.C.E.B.I. - PROGETTO ZIMBABWE IBAN: IT10 K076 0103 2000 0100 5913 452
Riguardo ai bonifici bancari, rimane sempre attivo il conto corrente bancario: IBAN IT66 X0100 5032 1500 0000 0000 29
intestato a: ENTE PATRIMONIALE U.C.E.B.I.
Grazie per il vostro costante sostegno!

Harare, febbraio 2012 - Cari amici e amiche del progetto "Una vita, un dono": io sono benedetto. Detta così sembra un'affermazione un po' gratuita, ma io so per certo che Dio mi ama e ha già operato nella mia vita. Ancora oggi mi sembra incredibile quanto la mia vita sia cambiata negli ultimi tre anni. Dio è stato fedele con me e io ho tentato per quanto è possibile di essere fedele alla sua chiamata. Il programma di adozione a distanza pone tante sfide, ma Dio ha i suoi modi per intervenire. Recentemente sono stato  a Zvishavane per incontrare alcuni bambini inseriti nel programma. Zvishavane è una città mineraria a 420 Chilometri da Harare. Si tratta di un viaggio lungo e insidioso anche per gli  standard dello Zimbabwe, ma non per gli standard di Dio. Nel corso di questo viaggio ho vissuto momenti momenti difficili, ma anche molto belli. E ho ho imparato che la vita riserva molte sorprese.

ROMA, 22 DICEMBRE 2011 - Pubbilchiamo la lettera inviata ai sostenitori e alle sotenitrici del Progetto Una vita, un dono nel mese di settembre 2011 -

Cara sostenitrice, caro sostenitore,

come forse già saprai, un gruppo di volontari della Chiesa Battista di Campobasso si è offerto per cercare di risolvere il problema delle relazioni tra sostenitori/sostenitrici e orfane/i zimbabweani, nel contesto del progetto “ una vita un dono”.

Per questo ci presentiamo con questa lettera o con una telefonata, che faremo a tutti coloro di cui non conosciamo l’indirizzo elettronico.
Ci impegniamo a fornirvi con puntualità tutte le notizie che arrivano dall’Africa, le lettere e le foto che riceviamo (quando le riceviamo!) , ed anche i resoconti degli invii economici, per tenervi al chiaro di ogni dettaglio. Ad esempio è stato fatto un primo invio di circa 25.000 dollari e a breve provvederemo ad un secondo.

Nell'ormai lontano 2006, nel contesto più ampio della campagna di lotta alla povertà e della sensibilizzazione sui temi della globalizzazione e della giustizia economica, l’Assemblea Generale dell’Ucebi approvava le linee generali del progetto Zimbabwe. Il progetto, lanciato con il sostegno e la collaborazione dell’organizzazione missionaria Lott Carey Baptist Foreign Mission Convention, chea veva fornito assistenza nello stabilire tutti i contatti utili nello Zimbabwe e nella formazione di una metodologia di lavoro ottimale, si è sviluppato e si è diversificato in molti ambiti con l’impegno e la partecipazione sempre più massiccia e convinta delle chiese battiste e di chiese e organizzazioni  amiche. Ogni anno sono state fornite informazioni dettagliate con lettere e circolari e anche attraverso una pubblicazione annuale. Dal complesso di ciò che si è fatto è chiaro che in questi anni è nata una nuova diaconia UCEBI, una diaconia a distanza che, pur non trascurando il controllo accurato sul corretto uso delle risorse, è alimentata dall’amicizia e dalla fiducia reciproca verso fratelli e sorelle del paese africano.

Italia Zimbabwe. Un'amicizia oltreconfine - Scarica la pubblicazione

Adozione Orfani dello Zimbabwe: Progetto “Una vita un dono”

L’UCEBI ha avviato a partire da gennaio del 2008 un progetto di Adozione a distanza per Orfani dello Zimbabwe.

Si tratta di minori che hanno bisogno di tutto, e offrir loro il necessario per vivere e per andare a scuola li toglie dalla strada e dai pericoli di una vita sbandata. In alcuni casi gli orfani inseriti nel programma non sono più molto piccoli d’età. Chi adotta un orfano e vorrà scambiarvi della corrispondenza lo potrà fare attraverso il Pastore della chiesa dello Zimbabwe cui l’orfano appartiene. In questo modo potrà conoscerli meglio e potrà seguire più da vicino la sua evoluzione. Ovviamente ogni comunicazione dovrà avvenire soltanto in inglese.

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