MILANO, 10 gennaio 2019 - Su una spiaggia caraibica, per effetto della marea si sono arenate migliaia di stelle marine, la cui vita è ormai questione di ore. Un uomo che cammina sulla spiaggia raccoglie tutte quelle che può per rilanciarle in mare. Un altro lo vede, scuote la testa e dice: "Il tuo gesto è velleitario, non cambierà nulla. Non vedi quante sono?" L'uomo si ferma un attimo, sembra perplesso, poi, con gesto deciso ne raccoglie un'altra e mentre la lancia in acqua dice: "Per questa, comunque, cambia tutto".
Primo pensiero: UMILTA'
Fare un gesto di soccorso e accoglienza, e dunque controcorrente, non cambia il mondo. Solo uno sciocco non se ne renderebbe conto. Tutto il lavoro dei corridoi umanitari svolto dalla Federazione delle Chiese Evangeliche e dalla Chiesa Valdese, è compiuto con questa chiara percezione. I problemi del mondo sono di tali proporzioni che non possiamo incidervi in maniera decisiva. L'umiltà si impone.
D'altra parte, è verissimo che quel che non cambia il mondo, fa un mondo di differenza per chi ha ricevuto soccorso.
Secondo pensiero: FIDUCIA
L'avere una sobria opinione di noi stessi e delle nostre reali capacità di incidenza, non può e non deve diminuire la nostra fiducia in Colui che riesce a sfamare un intera folla di cinquemila persone, con i pochi pani e i pochi pesci messi a disposizione dai discepoli. La nostra umiltà ha senso solo se si accompagna alla nostra radicata fiducia nella potenza dello Spirito e nelle possibilità dell'Agape di Dio.
Dunque, il messaggio per tutti i cristiani, oggi, è:
non demordere, non scoraggiarsi!
Dalla montagna della verità si stacca una pietra che colpisce i piedi di argilla del grande colosso e questo si sgretola in men che non si dica.
Bisogna continuare a crederci!