Zimbabwe ed oltre

La nostra amicizia con i fratelli e le sorelle dello Zimbabwe

Settembre 2009 - Lo Zimbabwe non occupa le prime pagine dei giornali e nessun telegiornale ne parla. Per i battisti che vivono qui in Italia invece questo nome non rappresenta più un paese africano lontano e sconosciuto, ma un luogo dove ci sono persone care.Il programma di amicizia e di sostegno per lo Zimbabwe inaugurato nel 2006 è realizzato attraverso i pastori e i responsabili della Convenzione battista dello Zimbabwe. Si articola oggi in molti campi:

 

 

  1. Sostegno all’Ospedale battista di Sanyati;

  2. Sostegno a 6 ambulatori rurali nel distretto di Gokwe;

  3. Programma di adozione a distanza. Oggi sosteniamo 266 orfani distribuiti su tutto il paese;

  4. Progetto Ester: sostegno a 4 famiglie costituite ciascuna da una vedova e tre bambini, di cui un/una bambino/a precedentemente in stato di totale abbandono;

  5. Sostegno economico a pastori, pastori in emeritazione, vedove, missionari, membri dello staff della convenzione, compresi i professori e gli operari del Seminario battista di Gweru;

  6. Nei mesi scorsi abbiamo poi costruito due pozzi per fornire a due vaste aree della capitale Harare di acqua potabile per arginare la diffusione del colera.


Cercherò ora di fornire qualche aggiornamento nei vari ambiti di impegno.

 

1. Ospedale Sanyati

Il Dr. Mtisi, direttore amministrativo dell’Ospedale, riassume in una lettera scritta a nome del personale ospedaliero quanto realizzato negli ultimi mesi.

 

Grazie alla vostra commovente generosità sono lieto di annunciarvi che una parte significativa degli obiettivi dell’anno 2009 per assicurare l’operatività del nostro/vostro ospedale sono stati raggiunti.

Infatti, grazie al contributo della Chiesa Avventista Italiana, sono già in fase di ultimazione i lavori di ristrutturazione straordinaria nei due ambulatori rurali di Mtanke e Mayoni: muratori, falegnami, idraulici e imbianchini hanno lavorato con velocità e professionalità per provvedere al rifacimento delle mura, dei solai, dell’impianto idraulico e alla tinteggiatura dei locali delle due cliniche che versavano in condizioni di estremo degrado. Il cospicuo contributo ottenuto dalla Chiesa Valdese, a cui va il nostro sentito ringraziamento, ha permesso l’acquisto di una apparecchio radiografico portatile a raggi X che ha finalmente reso possibile la riapertura e la piena operatività del reparto radiografia.

Grazie ai contributi raccolti tramite l’opera delle chiese dell’Ucebi e dei simpatizzanti italiani abbiamo potuto far fronte alla riparazione e alla manutenzione dell’ambulanza. L’ambulanza è uno strumento vitale per l’ospedale perché non serve solo al trasporto degli ammalati, ma anche al trasporto del cibo e degli approvvigionamenti e a spesso anche al trasporto del personale. Grazie alla vostra solidarietà siamo stati in grado di acquistare il carburante per assicurare l’operatività dell’ambulanza, oltre al carburante necessario al funzionamento del generatore dell’ospedale. Grazie ai vostri contributi abbiamo potuto versare incentivi alle infermiere degli ambulatori rurali che l’anno scorso non avevano ricevuto aiuti, a differenza delle loro colleghe dell’ospedale, ed è stato anche possibile erogare incentivi ai medici. Inoltre abbiamo potuto provvedere alla manutenzione delle lavatrici industriali (anche questo un dono dall’Italia) e assicurare l’operatività dell’autoclave che ne garantisce la sterilizzazione; abbiamo acquistato cancelleria, detergenti e disinfettanti per ben sei ambulatori rurali e ancora abbiamo comprato cibo e beni di assoluta necessità per la gestione giornaliera dell’ospedale. Infine abbiamo sottoscritto un contratto per la fornitura della linea internet attraverso il satellite che ci permette di comunicare finalmente con continuità e in tempo reale con fornitori e sostenitori.

Neanche una minima parte di tutto ciò sarebbe stata possibile senza il preziosissimo contributo delle chiese e dei simpatizzanti italiani e di altri Paei; infatti, lo Stato dello Zimbabwe non è in grado di garantire più neanche quel minimo di sostegno economico che permetteva al nostro/vostro ospedale di fornire –seppure in maniera appena soddisfacente - assistenza e cure essenziali nella nostra regione, senza contare che senza di voi anche il nostro personale sarebbe stato da tempo senza un lavoro con la prospettiva certa di dover lasciare il Paese per cercare mezzi di sussistenza all’estero. Per tutto ciò vi ringraziamo dal profondo del cuore. Non potete capire quanto il vostro gesto significhi per noi.

Dio vi benedica!

 

Il personale dell’Ospedale Battista di Sanyati



 

Il Comitato esecutivo dell’UCEBI ha deciso di inviare immediatamente altri aiuti che consentano di finanziare anche un incentivo per gli altri lavoratori dell’ospedale e degli ambulatori, un incentivo per un secondo medico e la riparazione della vecchia ambulanza che possa fungere da vettura di servizio per le necessità dell’Ospedale.

 

Programma di adozioni a distanza

Il programma ora sostiene 266 orfani. Il nostro contributo mensile di 15 Euro (arrotondati a 64 dollari a trimestre) viene consegnato ai tutori dei bambini sotto la supervisione dei pastori della chiesa cui i bambini appartengono.

Il programma delle adozioni è oggi seguito in loco da un coordinatore, Lancelot Muteyo, giovane laureato in sociologia, che segue la raccolta dei dati, l’aggiornamento on line delle foto, il controllo dei dati degli orfani, l’immissione on line di schede di nuovi orfani da sostenere, la distribuzione del supporto su base trimestrale ai pastori e tutor degli orfani, la raccolta di nuove richieste di assistenza di orfani, la cura del rapporto con le chiese, con i pastori e con i tutor degli orfani, la compilazione delle ricevute e del resoconto finanziario a base trimestrale e la raccolta di lettere e relazioni dei pastori sugli orfani.

Il lavoro di Lancelot è cominciato ad aprile e già si vedono enormi progressi e man mano che riusciremo a stare al passo con le nuove informazioni sugli orfani da condividere con i “genitori adottivi” riusciremo a far decollare e a far sviluppare davvero il programma.

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Ecco la traduzione di alcune fra le letterine scritte dai bambini (sono omessi i loro cognomi).

 

Il momento più bello per me è stato quando ho avuto il mio primo paio di scarpe.

Sono tanto felice che hai pagato le mie tasse scolastiche e perché ho potuto comprare delle coperte per giugno, il mese più freddo dell'inverno. Ho partecipato alle attività domenicali della Chiesa ed ho sorriso per tutto il giorno.

Ti saluto nel grande nome di Gesù.

Miriam


 

Vorrei ringraziare tutti i fratelli che mi hanno incluso nel Programma di Adozione a Distanza. Non sapevo che Gesù Cristo potesse cambiare la mia vita fino a questo punto. Ora sono al pari di tutti i ragazzi che ancora hanno i genitori. Posso andare a scuola e indossare la divisa scolastica con le scarpe.

Un saluto nel nome di Gesù

Helen

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Cari signore e signora,

voglio ringraziarvi per il supporto che ci sta dando con il quale riesco ad andare a scuola. I soldi che ci inviate ci aiutano a comprare cibo e uniformi scolastiche e a pagare le tasse scolastiche. Nella nostra famiglia siamo 3 fratelli e una mamma. Io ho due fratelli che si chiamano Tonfai e Tonderai e io sono Takunda. Il mio sport preferito è la pallavolo e so ballare.

Mi piace mangiare sadza con rilish. La mia musica preferita è quella Gospel. Ho avuto problemi con il mal di pancia e con delle perdite di sangue dal naso.

Ti ringrazio per i soldi con cui ci aiuti nel nome del nostro Gesù Cristo vivente.

Io sto bene. Come state voi tutti? Grazie dell’aiuto

Saluti

Takunda

 


 

Ecco inoltre la testimonianza del coordinatore del programma che racconta di una situazione particolare verificatasi in un paese di confine.

Lancelot scrive:

 

Lancelot e il piccolo McDonaldLa Chiesa Battista Plumtree è una chiesa membro della Convenzione battista e si trova appunto a Plumtree, a 100 Km da Bulawayo e a 560 km da Harare. Plumtree è una città di confine, a 10 chilometri dal Botswana. La chiesa sostiene tre bambini attraverso il programma di adozione a distanza. Uno di loro, McDonald, è stato aggiunto solo ultimamente. Di lui parlerò fra poco.

Sin dall’inizio del programma italiano di adozione a distanza, il pastore Banda e la chiesa hanno lavorato per espandere il lavoro della chiesa in favore degli orfani e dei bambini a rischio. Attraverso il programma di sostentamento per i tre bambini “adottati dall’Italia” la chiesa ha preso coraggio e ha esteso la sua opera fino a comprendere 20 bambini e non solo della chiesa. Questo significa che il contributo delle famiglie italiane ha ispirato e stimolato le famiglie di Plumtree ad offrire doni in soldi e in natura per sfamare questi bambini. Ora la chiesa di Plumtree è molto conosciuta in città. Due vedove volontarie cucinano per i bambini e un giardiniere volontario ha anche piantato un orto. Anche i bambini aiutano nell’orto, così imparano a capire che la verdura che mangiano non viene dal mercato, ma dalla terra. E’ proprio incoraggiante vedere come la vita delle persone possa essere trasformata dalla potenza del Signore Gesù Cristo.

Quando ho visitato qualche mese fa questo paese ho incontrato un bambino di 6 anni. Il suo nome è McDonald (ometto il cognome, ndr). Stava gironzolando intorno alla casa del pastore in cerca di cibo e cercando anche di sbirciare i programmi televisivi del Sud Africa. Appena appresa la sua storia l’ho incluso nel programma di adozione a distanza. I suoi genitori erano entrambi morti e lui era stato in un primo momento affidato allo zio con gli altri due fratelli, Graham di 15 anni e Leroy di 8. Con grande tristezza seppi allora che i tre erano in custodia della polizia dopo esser stati mandati via sulla strada dallo zio perché – aveva detto – erano un peso troppo grande per lui. Così la polizia li aveva presi in un primo tempo in un programma di riabilitazione, ma poi i poliziotti non avendo neanche loro risorse per sostenerli, avevano cercato di riaffidarli allo zio che aveva rifiutato. Neanche i servizi sociali hanno potuto prenderli in carico per mancanza di fondi e finora nessun altro se ne è assunto la responsabilità legale. E’ una storia triste di bambini che non hanno gioia nella vita. Non vanno più a scuola, non appartengono alla comunità e alla famiglia, non hanno alcun senso di appartenenza. Nonostante questo il Programma di adozione a distanza che la chiesa porta avanti con il vostro aiuto sta cercando di restituire anche a questi bambini l’infanzia perduta.

Al momento sto cercando di mettere insieme la buona volontà della polizia e quella del pastore per trovare una soluzione anche legale per questi bambini.

 

Ciao

Lance


 

Progetto Ester

Il Progetto Ester sostiene completamente (affitto di casa, cibo, scuola, e micro-progetto per il futuro autosostentamento) 4 famiglie, costituite da una vedova con uno o due suoi figli, oltre a uno o due bambini attualmente in totale stato di abbandono. Le famiglie abitano ad Harare.

 

Convenzione battista dello Zimbabwe

L’ UCEBI offre anche due volte l’anno un aiuto concreto a pastori, emeriti, vedove, missionari e staff della Convenzione battista dello Zimbabwe. La situazione di depressione economica che ha reso inutilizzabile la moneta locale e azzerato il risparmio, compresi i fondi pensione, ha messo in grande difficoltà i ministri delle chiese che non possono contare su contributi sufficienti da parte delle chiese. L’aiuto inviato dall’UCEBI è di fatto un concreto gesto di incoraggiamento e di solidarietà che è molto apprezzato da tutti.

 

Viaggio di una nostra delegazione nello Zimbabwe

Nelle prossime settimane (dal 16 al 25 ottobre) una delegazione dell’Unione battista visiterà lo Zimbabwe per fare il punto della situazione e tracciare le linee di una prosecuzione della nostra solidarietà.

La rubrica televisiva Protestantesimo ha deciso di preparare una trasmissione sul programma di sostegno allo Zimbabwe.

 

e infine

 

Recentemente il pastore Chiromo, referente dell’UCEBI per i pozzi ad Harare e per il progetto Ester ci ha scritto recentemente una lettera di cui riportiamo il seguente brano:

 

L’Evangelo incarnato è potente e incontestabile. Siccome è indirizzato ad alleviare un bisogno, esso è orientato all’azione ed è centrato in Gesù Cristo. Giovanni battista inviò i suoi discepoli a chiedere se Gesù fosse il messia atteso e Gesù rispose dicendo: “Andate a raccontare a Giovanni ciò che vedete e udite. I ciechi vedono, gli zoppi camminano… i sordi odono… la buona notizia è annunciate ai poveri” (Luca 7,22). Forse loro si aspettavano un trattato teologico, un’esegesi, una ginnastica intellettuale. Invece lui indicò loro espressioni concrete e tangibili dell’amore di Dio. Noi possiamo dire agli zimbabwani “Dio vi ama attraverso questi atti d’amore”. Vorrei aggiungere la mia voce di grande apprezzamento alle altre voci dallo Zimbabwe. La vostra gente fa sacrifici e mostra un genuino interesse per i nostri bambini. Noi vi ringraziamo”.

 

Di messaggi l’UCEBI ne riceve parecchi, ma è giusto di tanto in tanto condividerli con tutti i sostenitori. E’ certo ancora poco quanto facciamo rispetto alle necessità, ma è bene sapere che anche quel poco salva delle vite e offre un mare d’incoraggiamento ai fratelli e alle sorelle che questi doni ricevono.

 

Past. Anna Maffei

Presidente UCEBI

 

Scarica il powerpoint delle iniziative in Zimbabwe

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